Posts written by edipo

view post Posted: 27/11/2015, 03:08     dialogo con la zoccoletta - Sesso e sessualità
"ceh discorsi" me lo son chiesto anch'io :hmm:

zoccoletta perché è la impressione che mi ha dato quando l'ho conosciuta , ma posso pure sbagliare
view post Posted: 21/11/2015, 11:16     dialogo con la zoccoletta - Sesso e sessualità
T. è una ragazza conosciuta nel virtuale su un forum di psicologia, non dirò quale :rolleyes: , è molto carina e 'diretta' sa tutto di me e della mi condizione se ha voluto leggere la mia storia era bene descritta sul forum in questione ...
L'ho voluta conoscere dal vivo , in una giornata in cui non avevo niente da fare parto per Pontedera dove aveva un negozio e mi presento da lei, è molto più bella di quanto immaginassi :wub:
un po piccolina di statura io sono 1,77 :lol: , non mi riconosce come potrebbe del resto , mi presento sono tersite quello del forum , sono tirato tutto a lucido vestito di bianco lino con una giacchettina a righe chiara c'è molta differenza di età fra di noi , lei 27 io 51 ^_^
mi incoraggia dicendo che sono un bell'uomo (testuale)...
ci lasciamo e non avremo preso neanche un caffè insieme , sarà l'ultima volta che la vedo dal vivo lei mi tempesterà di SMS e mi inviterà bere un caffè insieme , niente di che ma però ... non accetterò per evitamento e in realtà non ci credo molto, rimaniamo però amici su FB e poi su linkedin , passano parecchi anni
ieri le chiedo come va
"Ciao edipo ..purtroppo avere due bimbi così piccoli... Porta a non avere maiiii tempo...l operazione e andata bene ma nn e facile... Io ho incubi e la bimba pure....ha un taglio sul petto enorme... Ed ogni volta che la guardo...muoio... Comunque dovrà fare controlli per sempre e sperare che non ci siano complicazioni... Abbiamo un altra visita domani l altro... "

mi chiede qlcs di me come va e io :
"capisco.... va beh dai speriamo in bene per la piccola, di me dico poco perchè non ho chissà quali cose da raccontare , vado avanti nel mio lavoro sul web e non ho amici nè ragazze , la solita vita di sempre abbastanza triste ...ciao"

poi la sua risposta , giuro mi è entrata l'ansia ma che vuole da me ??
"Caro edipo vedo che sei sempre ottimista. ..beh..vorrei farti due discorsi che ti rimettono in sesto!!!!!"
view post Posted: 12/11/2015, 18:35     Volete abolire la gold_membership ? - Off Topics
chiudo la discussione per raggiunti limiti di tempo
la decisione è presa e la gold membership viene abolita :)
view post Posted: 30/10/2015, 18:49     Sociofobia : quanto conta la società? - Ansie fobie , attacchi di panico
molti , sì insomma quei pochi che mi leggono qua :lol:
soffrono di sociofobia , hanno difficoltà di relazione col prossimo, amicizie , ragazze etc...
ma ritenete che la sociofobia sia strettamente correlata con l'attuale società capitalista oppure no?
Se foste vissuti chessò nel medioevo avreste sofferto uguale oppure no?
E se foste vissuti in una Italia diversa ? Per dire l'Italia del dopoguerra avreste maturato una sensibilità
sociofobica minore o maggiore ?
In generale come pensate influisca la società sulle varie patologia?
view post Posted: 27/10/2015, 10:44     IL PRIMO PC FU ITALIANO - PC & software
l'ingegner Perotto fotoautore
l primo personal computer del mondo
Dalla primavera del 1962 Perotto, che gode della piena fiducia di Roberto Olivetti e ha grande libertà di azione, si dedica a un nuovo progetto: una macchina per elaborare dati che offra autonomia funzionale e che quindi abbia dimensioni ridotte per stare in ogni ufficio, programmabile, dotata di memoria, flessibile e semplice da usare. In pratica, qualcosa che concettualmente è molto simile a un personal computer.
Verso la fine del 1963 il progetto assume una connotazione precisa, tanto che nella primavera del 1964 inizia lo sviluppo del prototipo definitivo della macchina, in azienda ben presto battezzata come “la perottina”.
Ma intanto la posizione finanziaria dell’Olivetti è divenuta delicata; nel capitale sociale entrano nuovi azionisti che decidono di uscire dall’elettronica e di cedere il 75% della Divisione Elettronica alla General Electric. Tutto il personale della Divisione viene trasferito a una nuova società, la Olivetti-General Electric (OGE), ma Perotto riesce a sottrarsi al trasferimento, temendo a ragione che gli americani, orientati alla grande informatica, non siano interessati al progetto del suo “microcomputer”.
Rimasto solo con un piccolissimo gruppo di collaboratori, Perotto, “dimenticato” dalla struttura aziendale, verso la fine del 1964 può completare il prototipo della Programma 101 (P101).
La macchina viene presentata a Natale Capellaro, direttore generale tecnico e progettista di quasi tutte le calcolatrici meccaniche della Olivetti; Capellaro, colpito dalla velocità ed efficienza con cui la P101 riesce a elaborare i dati, si rende conto che l’era della meccanica è finita e che il futuro appartiene all’elettronica.
Prototipo del calcolatore elettronico Programma 101Perotto e la sua macchina hanno così via libera e la P101 nell'ottobre 1965 viene presentata al BEMA (salone delle macchine per l’automazione dell’ufficio) di New York. Grazie all’innovazione tecnologica e funzionale e all’eccellente design, curato da Mario Bellini,
220px-MarioBellini la P101 ottiene un successo superiore ad ogni attesa e riporta prepotentemente l’attenzione dell’Azienda verso l’elettronica.
A dicembre la macchina viene presentata a Mosca e quindi in varie sedi europee, tra cui la Fiera di Milano nell’aprile 1966. Una quota importante dei 44 mila esemplari prodotti nell’arco di vita della P101 viene venduta, al prezzo iniziale di 3.200 dollari, negli Stati Uniti, dove anche la NASA ne acquista diversi esemplari.
Calcolatore elettronico da tavolo Programma 101Ma cogliere tutte le opportunità di mercato offerte dal nuovo prodotto non è facile. In Olivetti, a parte il gruppetto di Perotto, non ci sono più i tecnici e ingegneri elettronici indispensabili sia per progettare ulteriori sviluppi del prodotto, sia per organizzare una rete commerciale in grado di vendere un prodotto ben diverso dalle macchine per scrivere o da calcolo.
L’Olivetti cerca di richiamare tecnici e ingegneri che sono finiti alla OGE, dove lavorano per gli americani; ma i tempi non sono brevi, mentre l’industria americana, colta l’importanza delle novità introdotte dalla P101, non perde tempo per imboccare la stessa strada. In particolare la Hewlett-Packard adotta per un suo microcomputer il dispositivo di memoria esterna della P101 brevettato da Perotto e basato su una scheda magnetosensibile; praticamente un’antesignano del floppy disk. In seguito l’azienda americana ammetterà senza riserve di avere copiato questa invenzione e pagherà alla Olivetti quasi un milione di dollari di diritti.
view post Posted: 25/10/2015, 14:20     IL PRIMO PC FU ITALIANO - PC & software
Olivetti programma 101
fu il primo personal computer al mondo , era grande come due scatole di scarpe , nell'epoca in cui i calcolatori
erano grandi come un armadio e le memorie erano giganteschi nastri magnetici, il P101 era grande poco più di una macchina
da scrivere , realizzata dall'ingegner Perotto e da altri 4 collaboratori , che dovettero inventarsi tutto , non esistevano hard disk
o floppy disk o altro e nemmeno i microprocessori , costatava di una tastiera , una stampante e un dispositivo per leggere card magnetiche
i programmi venivano registrati su una schedina e il P101 li leggeva infilandoli in una fessura , il risultato veniva stampato
niente video ovviamente
view post Posted: 23/10/2015, 11:27     Il ritorno di Ringo - Off Topics
Sì lui è un pistolero solitario ._.
view post Posted: 22/10/2015, 16:45     domenica - disturbi dell'umore (depressione & C)
Sì pensare non serve anzi è deleterio , non so perchè l'Altissimo o chi per lui, ci ha dotato di pensiero
nel nostro caso serve solo a stare peggio , meglio agire , fare qualcosa qualsiasi cosa :)
view post Posted: 22/10/2015, 16:43     Il ritorno di Ringo - Off Topics
A giorni dovrebbe ritornare sul forum, vedremo se è vero ^_^
la-locandina-di-il-ritorno-di-ringo-187879
view post Posted: 7/10/2015, 10:44     Il culo di Camila giorgi - il giardino dei supplizi
Ed ecco gli esilaranti commenti deglla "Anonima Arrapati", guidata dal Rinc. Bec.:

by nds - E intanto Camila si rilassa e si diverte…ci vuole proprio dopo l’intensa stagione di quest’anno!
http://www.luccaindiretta.it/sport/item/35...i-successi.html

by r.b. - Wow bellissima la foto! Che dire? Beato il massaggiatore… :-)

by avadar - ……e anche l’asciugamano!!!!! ……o asciugamani?????………ahahah

by r.b. - LOL!!! :-)

by r.b. - Già, pensa che a volte invidio la seconda palla di servizio…. :-) :-) :-)

by journasesto - Sei un vero segugio!!!

by r.b. - Eh eh l’astinenza gioca brutti scherzi… :-) :-) :-)
view post Posted: 2/10/2015, 09:47     autunno e depressione - disturbi dell'umore (depressione & C)
a me sì l'autunno mette tristezza e fa venire la depressione , per tante ragioni , stranamente quando andavo a scuola non succedeva, ero ben contento di iniziare l'anno scolastico , ora è diverso : piogge , inizio del freddo scadenze anche fiscali , le giornate che si accorciano tutto contribuisce ad abbassare l'umore , anche se le crisi più forti le ho avute alla fine dell'inverno la Primavera è micidiale -_-


È possibile che nella stagione autunnale insorga una malinconia indefinita, senza un soggetto specifico, che in alcuni casi, può accentuarsi fino a diventare una vera e propria depressione definita dagli esperti come depressione stagionale (SAD), ossia un tipo di depressione che si presenta ciclicamente sempre nello stesso periodo dell’anno.

Il cielo si presenta spesso grigio al mattino, le piogge diventano più frequenti e corpose. Sono tutti segnali che preannunciano l’arrivo dell’inverno, e allora capita di sentirci più irritabili e svogliati. Magari riposiamo male o facciamo fatica ad addormentarci. Sentiamo una graduale perdita delle energie, alle giornate grigie e uggiose reagiamo con umore velatamente triste. Le intemperie e la scarsità di luce ci fanno sentire più indifesi, aumentando la sensazione e il desiderio di rintanarci fino alla fine di questo periodo. In questa stagione può insorgere una malinconia indefinita, che in alcuni casi però può accentuarsi fino a diventare una vera e propria depressione chiamata depressione stagionale.

È bene non sottovalutare i sintomi della depressione stagionale pensando che siano dovuti esclusivamente al cambio di stagione: perdita di energie, svogliatezza, ritiro sociale, ansia, aumento dell’appetito, ecc…

Sono iniziate le piogge, l’autunno è ufficialmente iniziato…

È un’esperienza condivisa che all’arrivo dell’autunno ci prende un certo desiderio di ritirarci, starcene al calduccio ed evitare la frenesia di tutti i giorni. Allo stesso tempo è ben noto che dopo le vacanze estive ci rituffiamo nei ritmi frenetici della nostra routine quotidiana dalle quali ahimè non possiamo sottrarci. Il poeta portoghese, Fernando Pessoa, scriveva, a buon ragione, nel suo Il libro dell’Inquietudine: “Dopo il primo caldo meno intenso dell’estate finita, nella casualità delle sere, il cielo vasto ha assunto delle tonalità di colore più tenue, ritocchi di una fredda brezza che annunciavano l’autunno. Non era ancora l’ingiallirsi del fogliame, o la caduta delle foglie, né quella vaga angoscia che accompagna la nostra sensazione di morte esteriore, perché sarà anche la nostra. Era come una fatica dello sforzo esistente, un sonno
impreciso sopraggiunto negli ultimi atti dell’azione. Ah, sono sere di una indifferenza così triste che l’autunno, prima di cominciare nelle cose, inizia dentro di noi”. A volte, i poeti, sanno fotografare meglio di qualsiasi psicologo cosa si muove all’interno di noi stessi, e questa ne è la riprova.
D’altronde già nell’antichità era stato osservato che i disturbi dell’umore, come la depressione, sono sensibili ai cambi di stagione. Lo osservava Ippocrate nel 400 a.C. e molti secoli dopo il barone Larrey Dominique-Jean, medico di Napoleone Bonaparte e direttore del servizio sanitario della spedizione in Egitto, il quale osservava come un clima mite e un ambiente luminoso influiva positivamente sulle prestazioni dei soldati in battaglia.

Esistono alcuni studi, anche recenti, che confermano quanto le modificazioni stagionali dell’umore sono strettamente correlate alla lunghezza del fotoperiodo, ossia alla durata delle ore di luce all’interno di una giornata. Certo, sembrerà alquanto bizzarro, ma gli studi dimostrano che la quantità di luce alla quale siamo esposti può influenzare il nostro equilibrio bio-psichico e quindi il nostro livello di benessere. Di conseguenza, come con il sopraggiungere dell’autunno gli alberi iniziano ad ingiallirsi, a perdere le loro foglie, a rallentare la propria crescita e il flusso di energia vitale in previsione del riposo invernale, anche noi esseri umani iniziamo in qualche modo a perdere le nostre energie e la nostra vitalità, fino, in alcuni casi, a strutturare una depressione.

L’inverno pertanto porta con sé antichi motivi di inquietudine e di abbattimento, poiché la natura che si denuda entrando in letargo, richiama in qualche modo la fine della vita. Non a caso gli antichi romani festeggiavano Dies Natalis Solis Invicti per sancire il ritorno alla vita, la fine delle giornate buie, la vittoria del Sole e quindi della luce sulle tenebre.
PUNTI SALIENTI DELLA DEPRESSIONE STAGIONALE


La depressione stagionale è un disturbo ciclico.
I sintomi compaiono i periodi precisi dell’anno.
L’insorgenza è graduale, dapprima i sintomi sono lievi per poi aggravarsi nel corso della stagione.
Sintomi nella depressione autunnale: ritiro sociale, irritabilità, perdita di energie, basso tono dell’umore, perdita di interessi, aumento dell’appetito, variazione del peso corporeo, difficoltà nel concentrarsi, difficoltà nell’addormentarsi e tendenza nello stare più tempo a letto.
È sempre meglio affrontare il problema alle prime avvisaglie e con le terapie opportune
“Non è ancora autunno, nell’aria non c’è ancora il giallo delle foglie cadute o la tristezza umida del tempo che più tardi si farà inverno. Ma c’è una traccia di tristezza anticipata, un dolore indossato per il viaggio, nel sentimento in cui siamo vagamente attenti ai diffusi colori delle cose, al tono diverso del vento, alla quiete più grande che, quando scende la notte, si diffonde nella presenza inevitabile dell’universo”.
Fernando Pessoa, Il Libro dell’inquietudine


fonte www.quipsicologia.it/la-depressione-stagionale/
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