che cos'è la psicoanalisi

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Eddd
view post Posted on 17/5/2013, 10:19 by: Eddd     +1   -1




Io, nonostante tante spiegazioni, non sono mai riuscito a capire cos'è concretamente questa psicoanalisi in base alle definizioni degli psicoanalisti (perché usano solo metafore, ma una metafora non definisce), in fin dei conti se si descrivesse quel che si fa nei fatti, possiamo dire che sia un colloquio.
Ora però non si è mai capito precisamente se questo colloquio ha un qualche scopo a monte o no.
Il colloquio dovrebbe produrre conoscenza secondo gli psicoanalisti, ma quale tipo di colloquio dovrebbe esser privilegiato al fine di produrre questa benedetta conoscenza?

Ad esempio anche se una persona va al cinema e si annoia, o è disturbata dal film che guarda è probabile che esca prima dei titoli di coda, e ovviamente il cineasta può difendere il suo prodotto sostenendo che la persona ha delle resistenze a guardarlo.
Se chi vende un qualche prodotto multimediale riuscisse a convincere certe persone che questo è vero, e che guardare ad esempio quel film permetterà alle persone di accedere a conoscenze sconosciute (che magari renderanno di sicuro più bella la sua vita), lo venderebbe con maggiori probabilità.
Ma che tutto questo sia vero non può deciderlo di certo chi vende. Si va al cinema e si resta lì a guardare un film magari per altri motivi e non per quelli che vorrebbe imporre chi vende il prodotto per autogratificarsi e pensare addirittura che quel che fa permette di "curare le anime" o "curare la mente".
E' più onesto un cineasta che vende un film a chi vuol guardarlo senza pretendere che questo curi qualcosa rispetto a quello che si atteggia a guru di una nuova scienza che permette di curare qualcosa.
Che le persone vanno al cinema, di sicuro dipende dal fatto che ad un qualche livello la cosa piace, che tutto questo possa produrre chissà che nella mente delle persone che guardano un film è discutibile. Se sono annoiato e vado al cinema e andandoci non lo sono più per un'oretta e mezzo credo che sia scorretto sostenere che "il cinema cura la noia", metaforicamente è una cura, praticamente no.

Per me c'è un fraintendimento di fondo rispetto alla psicoanalisi e anche alle psicoterapie in generale, queste pratiche dovrebbero far parte delle pratiche artistiche o filosofiche e non essere inquadrate all'interno della cornice "terapie", perché non si sa spesso cosa si cura, e nemmeno come lo si cura.

Insomma non si capisce bene se le conoscenze della psicoanalisi sono volte a qualche fine o no. Se guardare un film documentario di immagini reali sull'olocausto può produrre disagio al pensiero che quel che è ripreso non è una fiction, anche magari certe conoscenze vere, possono produrre disagio, ammesso anche che sia vero che la psicoanalisi produce conoscenze reali. Il contatto con certe realtà, o averne continuamente coscienza, non è detto che faccia poi così bene.
C'è da chiedersi insomma: queste conoscenze che effetto hanno sulla persona? Da un lato si dice che la psicoanalisi non ha scopi terapeutici in sé, dall'altro che è una disciplina che produce verità all'interno di un colloquio a due, ma quali verità produce? Qualsiasi cosa in modo indifferenziato sul funzionamento inconscio?

Usando un esempio classico, se si convince qualcuno che vuol far l'amore con la madre (al di là del fatto che sia vero questo, anche perché in concreto non si sa bene cosa significa, dato che una persona questa voglia coscientemente non la prova, e l'inconscio è praticamente opaco) che effetto ha sulla persona convincersi che questo fatto è vero?
Mettiamo che si convince che le cose stanno così, e questa si ammazza perché si sente in colpa, ecco conosce la verità (la presunta verità, perché in sostanza non si può provare in nessun modo che sia vera questa costruzione fittizia) ma questa "verità" qua, a quanto pare, non le fa tanto bene credo.
Viceversa a qualcun altro può darsi che gli dia una sensazione di controllo conoscere queste cose (probabilmente inventate), e perciò sta "meglio", ma la verità in questi contesti non conta un accidenti, è più importante l'effetto che possono produrre certe convinzioni al quale si è interessati, che la loro consistenza reale.

C'è una disonestà di fondo in queste pratiche, continua sempre a non essere chiaro quali scopi ci sono per me, la scienza non produce nulla, cerca di descrivere. purtroppo penso che sia un'arte che si vuol atteggiare a scienza e per questo per me è molto ma molto più disprezzabile dell'arte.
Il cinema o la letteratura producono al più verosimiglianza e non hanno pretese scientifiche, la psicoanalisi è simile alla cartomanzia, è un gioco con le carte che ha la pretesa di svelarci chissà che sul mondo, alla fine così facendo non risulta né un gioco divertente ed interessante, né una pratica scientifica.

Edited by Eddd - 17/5/2013, 11:51
 
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