che cos'è la psicoanalisi

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Eddd
view post Posted on 23/5/2013, 21:39 by: Eddd     +1   -1




CITAZIONE (edipo @ 21/5/2013, 18:49) 
LA seduta continua ma credo che possa bastare per a vere un'idea di cosa è l'analisi : io non ho
avuto il coraggio di Isabella ma cmq ho cercato di aprirmi il più possibile, di essere sincero, di toccare
i punti "bui" della mia personalità , in fondo non avevo niente da perdere

Ma una volta che li hai toccati questi presunti punti bui concretamente, poi perché dovresti essere più felice o stare meglio?
Stando con un'entità che non ti giudica e che alla fine sta zitta (come l'analista descritto) a me non fa nessuno effetto. Se è questo che si cerca lo si può avere subito, anche un comodino non ti giudica e se ne sta zitto, io ce l'ho vicino al letto l'analista da anni senza saperlo :), ma in che modo questo contatto persistente dovrebbe farmi star meglio?

E' questo punto qua che a me non è chiaro. Comunque anche ammettendo che abbia un qualche senso fare queste cose (perché io non riesco a trovarcelo un senso che abbia a che fare coi miei problemi e non quelli che vogliono definire e risolvere altre persone per me) toccando questi punti bui, poi che succede? Trovi una donna che ti piace? Diventi ricco?

Di punti bui ce ne sono a milioni e milioni nel mondo, a te perché interessa tanto conoscere proprio questi qua? E questo cos'ha a che fare col tuo disagio? E' più importante rispondere a questa domanda qua che piazzare una torcia là dove non vedi per amore della conoscenza in sé.

La psicoanalisi, là dove non è suggestione, per me è educazione, e come tale contiene certi valori che si possono condividere o meno. Se noi non li condividiamo questi valori non potrà darci nulla, chi cerca un'arma andrà da chi le fabbrica e ritiene corretto e morale fornire al cliente questo tipo di oggetto, ma chi invece risulta un vigliacco che vuol tenersi lontano dalle mischie, di tutte queste armi educative qua non se ne fa nulla.
Anche se è vero che funziona la psicoanalisi e serve a qualcosa... A quali scopi serve? Sono i miei stessi scopi?

Edipo tu dici che non l'hai avuto il coraggio di Isabella, io controbatterei: assumiamo anche che sia vero che non l'hai avuto questo coraggio in certi momenti, ma perché essere dei vigliacchi dovrebbe rappresentare qualcosa di così negativo in sé? :huh:
Perché volevi essere coraggioso, qualcosa di diverso da quel che eri? Questo ti sarebbe servito per ottenere cosa? Volevi essere coraggioso e basta perché questa cosa rappresentava una specie di valore o bisogno fondamentale?

Vedi come la questione si trasforma praticamente sempre in una questione di valori. Non abbiamo a che fare con una cura, ma con qualcosa di diverso, ma se è diversa da una cura di una malattia, la psicoanalisi cos'è se non un tentativo di far introiettare valori o modificare quelli che ci sono?
Primo tra tutti si cerca di far introiettare l'amore per la conoscenza in sé, ma io personalmente amo ad esempio il piacere, e la conoscenza in sé a me non l'ha mai dato, dovrei mettermi a studiare qualsiasi cosa in modo indifferente se c'havessi quest'amore, ma non ce l'ho.

Non si può realmente aiutare qualcuno se non ci si mette dalla sua parte, e l'analista non si mette dalla sua parte, da quel che ho potuto osservare, perché per mettersi dalla sua parte dovrebbe condividere molti valori di fondo di quella persona, madre teresa di calcutta non può curare gli interessi di un serial killer o di un boss della camorra, se afferma che puo fare questa cosa ci sta prendendo per i fondelli.

Poi insomma, tante persone non c'hanno manco il coraggio di guardare un'operazione a cuore aperto, per quale motivo dovrebbero desiderare di avere il coraggio di far certe cose? E' un bene per loro, o un bene per qualcun altro che ce l'abbiano sto coraggio? Chi può deciderlo... Gli analisti?

Io non mi sento costretto da forze interne ad essere quel che sono ma da forze esterne, ma questo sentire è del tutto arbitrario e personale. Non è l'ansia il problema per me, come non lo era l'ansia che provavo quando andavo a scuola, la provavo perché in fin dei conti io la scuola la detestavo, il problema non era far sparire il sintomo o esser coraggioso ed andarci, ma far sparire tutto quell'apparato sociale che a me bene non faceva. Ma ero io ad essere pazzo nel ritenere una cosa del genere vera per me, e per aiutarmi non si trova nulla di meglio che curarmi così, e io di queste cure cosa me ne faccio? Non le voglio, non condivido nemmeno a monte la definizione di malattia che mi vogliono togliere.

Edited by Eddd - 24/5/2013, 11:05
 
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