discussione X: riprendiamo da qui, da un altro forum..se xx e xy mi seguono

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Eddd
view post Posted on 19/5/2013, 12:54 by: Eddd     +1   -1




CITAZIONE
tersite ha scritto:
Allora molta carne a l fuoco...e sono stato chiamato in causa
Anch'io penso come XY che l'uomo maturo sia più interessante
del ragazzo giovane , almeno nel mio caso è stato così
Nell'episodio che ho riportato a Minorca avevo già 51 anni , quindi più che maturo
la ragazza Sara ne aveva 23 ... Magari ero io che in vacanza e libero dai pensieri
e magari un pochino più sicuro di me (ma molto poco in effetti...)
avrò mandato dei segnali positivi chissà
Ma tutti questi discorsi di uomini maturi o addirittura vecchi con ragazze giovani
mi lasciano abbastanza indifferente e cerco di spiegare il perché, pur (forse) desiderando le donne
non lascio che succeda nulla , diciamo per dire che xy gioca la partita e perde
ma io non scendo nemmeno in campo! Forse per dire che magari potevo vincere?
E' una possibilità , ma credo che sia una gran paura , probabilmente ho avuto esperienza
con la sola donna della mia vita (mia madre) una brutta esperienza ...Non nel senso sessuale ovvio
E temo che tutte le donne siano così , possessive , castranti, ossessive , dominatrici
C'è un film bellissimo di Claude Sautet
"un cuore in inverno" di un uomo che si innamora (o finge di innamorarsi il film sta tutto lì )
di una bellissima donna che ricambia e quando lei si rivela a lui gli offre il suo amore
lui la rifiuta , dice che si era sbagliata , un impotente a livello psichico
e forse anche fisico ...oppure un film sulla paura dia amare , perché amare vuol dire vivere
e non soltanto sognare o chattare dietro ad uno schermo del pc

Ciao Edipo (ti chiamo col nuovo nick ^_^),
speriamo venga anche amore di qua...
Io, come vedi, sono un po' lento nel muovermi, con accelerazioni e rallentamenti, e delle volte manco proprio, ma in un modo o nell'altro ci sono e mantengo una certa continuità. Ora mi sono accorto della riapertura della discussione X iniziata su Pagine Blu e così adesso intervengo.

Non so, io ad essere sincero provo molta ansia nel relazionarmi con l'altro sesso, soprattutto quando una donna in qualche modo la trovo interessante. Incontro un'amica di una mia amica in un bar e sudo sette camicie per intrattenere una conversazione, certo alcuni psicoterapeuti ti dicono che quell'ansia ti serve per affrontare la situazione, altri che devi provare e riprovare perché secondo loro poi sparisce (e con me non funziona), altri ancora sostengono che bisogna analizzare le cause e per magia poi questa si dovrebbe attenuare, altri semplicemente ti dicono "sopporta, questa è la vita", ma tutti questi sistemi e racconti per me non servono a molto, perché io così comunque tanto bene non vivo.

E' un disagio forte per me questo, ma è legato un po' a tutta la mia esistenza, il mio aspetto, la mia condizione sociale: anche quando le hai analizzate le cose e compreso tutte le connessioni, le cose non è che cambiano.

Certo se una persona che mi piace si spostasse lei verso di me, io proverei meno ansia perché penserei "in fondo lei già è motivata in qualche modo ad avvicinarsi, qualcosa di me le piacerà", ma quando questo non avviene e non avviene (o avviene per altri motivi piuttosto spiacevoli per me), mi trovo sempre in difficoltà.
Non mi sono mai sentito una persona particolarmente attraente sotto diversi punti di vista. Questo mio sentire ovviamente è dipeso anche dalle avances e le risposte positive che sono riuscito ad ottenere in passato, e me lo porto dietro, ecco io non mi sento bloccato da forze sconosciute, sono proprio effettivamente impacciato, ma perché penso che sia vero che non risulto particolarmente attraente sotto il punto di vista delle relazioni con l'altro sesso, perché non ho un buon reddito (praticamente non ce l'ho proprio), non ho un bell'aspetto, ecc. ecc.

Non è che il problema sta nel fatto che io penso queste cose, sta nel fatto che mi mancano certe caratteristiche sociali che le persone dell'altro sesso reputano indispensabili per intrattenere una relazione soddisfacente con un uomo, se una donna decidesse di mettersi con me, questa prima o poi inizierà a pretendere comunque da me che produca un reddito, come d'altra parte lo pretende già tutto il consorzio umano.

Il guaio è che queste caratteristiche, per altri motivi, non sono tanto intenzionato ad acquisirle volentieri, soprattutto l'ambito professionale a me provoca altri guai e disagi. Il suggerimento "trovati un lavoro" non serve, se avessi voluto fare questa cosa l'avrei già dovuta fare da un bel po' di tempo. Per piacere ad una donna che mi piaccia dovrei essere in un certo modo, io così non lo sono e non so nemmeno se voglio diventarlo, e perciò devo accontentarmi o dovrei accontentarmi, ma non mi accontento.

Alla fine conosco il conflitto (conflitto che non è propriamente intrapsichico ma tra quel che desidero io e quel che desiderano le persone attorno a me, persone che non stanno mica nella mia testa), ma conoscerlo non risolve un accidenti, dovrebbe potersi attuare qualcosa di alternativo a quel che conosco già che migliori le cose, ma gli strizzacervelli non è che siano delle cime, i consigli che ti possono dare alla fine te li puoi dare pure tu da solo.

Non posso far finta di sentirmi sicuro se poi le relazioni che intrattengo sono sempre insicure all'ennesima potenza, e perciò qua il problema per me non è solo psicologico... Io lo definirei psico-socio-economico, per questo gli psicologi-psicoterapeuti devono rivedere a monte le loro teorie per me. Gli psicoanalisti in testa a tutti.

Se si crede che la malattia mentale sia qualcosa di completamente diverso da uno stato psichico di infelicità cronica, secondo me non si è capito un tubo...
"Molto sarà guadagnato se riusciremo a trasformare la sua infelicità nevrotica in una infelicità comune. Contro l’infelicità comune lei potrà difendersi meglio, con una vita psichica risanata"
Ma se si è infelici non è che ci si può difendere da questa cosa, Freud pure diceva sciocchezze. E' solo il modo di manifestare la propria infelicità che cambia dopo queste false cure, e non si sa bene nemmeno se si guadagna o meno qualcosa nel modificare questa manifestazione (qua quello che guadagna qualcosa di sicuro è lo psicoanalista se non lavora aggratis), può darsi anche che le cose peggiorino.

Se sei scontento o frustrato, puoi manifestare questi stati col pianto, parlando con qualcuno, prendendo a calci una scatola di cartone, mettendoti a letto, quali siano le manifestazioni sane, e quali quelle patologiche è un falso problema.
O si risolve a monte proprio lo stato di infelicità cronico, o tutte le chiacchiere su nevrosi e altre malattie (pressappoco inventate e costruite a tavolino, perché relative ad un'idea di manifestazione appropriata dei sentimenti umani) non servono a molto. Che le persone attorno a me (in particolare gli psicoanalisti, gli psichiatri e così via) mi riconoscano come malato di mente o come persona sana di mente, ma molto infelice, a me in prima persona cosa me ne frega?

Se questi una cura per l'infelicità poi ce l'hanno può servire a qualcosa, ma se questi non hanno in mano proprio nulla, come la maggior parte degli altri esseri umani è un'altra presa per i fondelli.

Edited by Eddd - 20/5/2013, 08:57
 
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4 replies since 14/5/2013, 11:26   100 views
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