IL PRIMO PC FU ITALIANO

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view post Posted on 25/10/2015, 14:20     +1   -1
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maniomio di Volterra

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Olivetti programma 101
fu il primo personal computer al mondo , era grande come due scatole di scarpe , nell'epoca in cui i calcolatori
erano grandi come un armadio e le memorie erano giganteschi nastri magnetici, il P101 era grande poco più di una macchina
da scrivere , realizzata dall'ingegner Perotto e da altri 4 collaboratori , che dovettero inventarsi tutto , non esistevano hard disk
o floppy disk o altro e nemmeno i microprocessori , costatava di una tastiera , una stampante e un dispositivo per leggere card magnetiche
i programmi venivano registrati su una schedina e il P101 li leggeva infilandoli in una fessura , il risultato veniva stampato
niente video ovviamente
 
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view post Posted on 27/10/2015, 10:44     +1   -1
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maniomio di Volterra

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l'ingegner Perotto fotoautore
l primo personal computer del mondo
Dalla primavera del 1962 Perotto, che gode della piena fiducia di Roberto Olivetti e ha grande libertà di azione, si dedica a un nuovo progetto: una macchina per elaborare dati che offra autonomia funzionale e che quindi abbia dimensioni ridotte per stare in ogni ufficio, programmabile, dotata di memoria, flessibile e semplice da usare. In pratica, qualcosa che concettualmente è molto simile a un personal computer.
Verso la fine del 1963 il progetto assume una connotazione precisa, tanto che nella primavera del 1964 inizia lo sviluppo del prototipo definitivo della macchina, in azienda ben presto battezzata come “la perottina”.
Ma intanto la posizione finanziaria dell’Olivetti è divenuta delicata; nel capitale sociale entrano nuovi azionisti che decidono di uscire dall’elettronica e di cedere il 75% della Divisione Elettronica alla General Electric. Tutto il personale della Divisione viene trasferito a una nuova società, la Olivetti-General Electric (OGE), ma Perotto riesce a sottrarsi al trasferimento, temendo a ragione che gli americani, orientati alla grande informatica, non siano interessati al progetto del suo “microcomputer”.
Rimasto solo con un piccolissimo gruppo di collaboratori, Perotto, “dimenticato” dalla struttura aziendale, verso la fine del 1964 può completare il prototipo della Programma 101 (P101).
La macchina viene presentata a Natale Capellaro, direttore generale tecnico e progettista di quasi tutte le calcolatrici meccaniche della Olivetti; Capellaro, colpito dalla velocità ed efficienza con cui la P101 riesce a elaborare i dati, si rende conto che l’era della meccanica è finita e che il futuro appartiene all’elettronica.
Prototipo del calcolatore elettronico Programma 101Perotto e la sua macchina hanno così via libera e la P101 nell'ottobre 1965 viene presentata al BEMA (salone delle macchine per l’automazione dell’ufficio) di New York. Grazie all’innovazione tecnologica e funzionale e all’eccellente design, curato da Mario Bellini,
220px-MarioBellini la P101 ottiene un successo superiore ad ogni attesa e riporta prepotentemente l’attenzione dell’Azienda verso l’elettronica.
A dicembre la macchina viene presentata a Mosca e quindi in varie sedi europee, tra cui la Fiera di Milano nell’aprile 1966. Una quota importante dei 44 mila esemplari prodotti nell’arco di vita della P101 viene venduta, al prezzo iniziale di 3.200 dollari, negli Stati Uniti, dove anche la NASA ne acquista diversi esemplari.
Calcolatore elettronico da tavolo Programma 101Ma cogliere tutte le opportunità di mercato offerte dal nuovo prodotto non è facile. In Olivetti, a parte il gruppetto di Perotto, non ci sono più i tecnici e ingegneri elettronici indispensabili sia per progettare ulteriori sviluppi del prodotto, sia per organizzare una rete commerciale in grado di vendere un prodotto ben diverso dalle macchine per scrivere o da calcolo.
L’Olivetti cerca di richiamare tecnici e ingegneri che sono finiti alla OGE, dove lavorano per gli americani; ma i tempi non sono brevi, mentre l’industria americana, colta l’importanza delle novità introdotte dalla P101, non perde tempo per imboccare la stessa strada. In particolare la Hewlett-Packard adotta per un suo microcomputer il dispositivo di memoria esterna della P101 brevettato da Perotto e basato su una scheda magnetosensibile; praticamente un’antesignano del floppy disk. In seguito l’azienda americana ammetterà senza riserve di avere copiato questa invenzione e pagherà alla Olivetti quasi un milione di dollari di diritti.
 
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bdz
view post Posted on 27/10/2015, 16:33     +1   -1




In Italia fino a poco tempo fa eravamo all'avanguardia in molti campi, ora al massimo facciamo programmi di cucina.. senza nulla togliere, però i grandi investimenti tecnologici sono un'altra cosa.
 
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2 replies since 25/10/2015, 14:20   17 views
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